Intelligenza Artificiale e SEO: la rivoluzione del Digital Marketing

Mar 28, 2024 2 Comments in Senza categoria by
Intelligenza Artificiale e SEO: la rivoluzione del Digital Marketing

Nel primo articolo di questa serie dedicata all’impatto dell’IA sulle PMI abbiamo affrontato il tema di come l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il funzionamento dei motori di ricerca e, di conseguenza, di come occorra modificare l’approccio alla gestione dei contenuti e alla SEO per continuare a essere presenti nei risultati di ricerca.

In questo articolo facciamo un punto più operativo sulle principali modifiche che interessano i motori di ricerca e su quali strumenti sia possibile utilizzare per realizzare una strategia SEO con l’Intelligenza Artificiale e di come questi rappresentino un aiuto sempre più prezioso per potenziare il marketing digitale.

Iniziamo dando un’occhiata a come sarà la prossima generazione dei motori di ricerca.


Motori di ricerca: l’evoluzione dell’Artificial Intelligence


Novità in casa Google: la Search Generative Experience

La nuovissima Ricerca Google basata sull’intelligenza artificiale è stata annunciata il 10 maggio dopo mesi di voci. Si tratta di un motore alimentato da più Large Language Models (LLM), che permettono la comprensione e la generazione di linguaggio di ambito generale analizzando enormi quantità di dati linguistici per apprendere i modelli espressivi.

In Italia sarà disponibile da metà di quest’anno ma, intanto, potete vedere come Google presenta la Search Generative Experience nel proprio blog.

Cosa cambia?

La Search Engine Optimization si basa sull’ottimizzazione dei contenuti esistenti per i motori di ricerca. La SEO ha perciò un approccio più statico, concentrato sull’ottimizzazione dei contenuti rispetto a una vasta gamma di potenziali ricerche online.

La Search Generative Experience si concentra, invece, sulla creazione di contenuti in risposta diretta alle query degli utenti. In sostanza, in modo simile a quanto avviene quando create un prompt per ChatGPT, la SGE crea contenuti dinamici e personalizzati utilizzando modelli generativi.

La Search Generative Experience è quindi uno strumento altamente interattivo e dinamico, che produce contenuti unici, ponendo una forte enfasi sulla personalizzazione.

Nella Search Generative Experience, le risposte generate dall’intelligenza artificiale vengono presentate in varie forme tramite un’istantanea, con collegamenti, immagini, video e la possibilità di porre domande di follow-up. SGE è per ora disponibile in 120 Paesi, ed è in continua evoluzione.

La vera potenza del nuovo motore si esprime nello shopping online. Quando cercate un prodotto, avrete un’istantanea con i fattori degni di nota da considerare e i prodotti più adatti alla vostra esigenza. Potrete visualizzare anche le descrizioni dei prodotti, complete di recensioni, valutazioni, prezzi e immagini. Sorpresi? In realtà la nuova esperienza generativa è basata sullo Shopping Graph di Google, che può contare su 35 miliardi di prodotti: il set di dati più completo al mondo di prodotti, venditori, marchi e recensioni.

Una nota positiva in mezzo a tutti questi cambiamenti: i Search Ads continueranno ad apparire all’interno dei risultati di ricerca.

Da Bard a Gemini: la risposta di Google a Chat GPT

Sebbene Google abbia chiarito che Bard (ora Gemini), il motore di AI generativa di Google non sia uno strumento di Search, resta comunque molta confusione, dovuta forse anche al fatto che è stato lanciato contemporaneamente all’integrazione di Chat GPT in Bing, il motore di ricerca di Microsoft.

Infatti, sebbene fornisca risposte a domande specifiche (come per esempio trovare gli orari dei treni verso una destinazione o cercare alberghi entro un certo budget in una determinata località), la pagina dei risultati è molto avara di link, cosa che rende difficile l’utilizzo immediato per concludere l’azione.

Come chiarito da Google, “Gemini e Chat GPT sono modelli linguistici, non modelli di conoscenza. Sono bravi a generare testi dal suono umano, non sono bravi a garantire che il testo sia basato sui fatti e su informazioni vere”.

Per complicare le cose, Assistant with Bard, un assistente personale basato sull’intelligenza artificiale generativa, è integrabile a Google Assistant su iOS e Android.


Microsoft: l’integrazione tra Bing e ChatGPT

Chat GPT è probabilmente il motore più noto di AI. All’inizio dell’anno scorso, Microsoft ha aggiunto funzionalità Chat GPT a Bing. Recentemente, Microsoft ha integrato GPT-4, l’ultima evoluzione del modello linguistico di grandi dimensioni, migliorando le capacità della funzionalità di chat oltre quelle di Chat GPT.

Questa integrazione consente al chatbot AI di Bing di gestire un’ampia gamma di domande, fornendo risposte dettagliate e naturali che includono note a piè di pagina con collegamenti alle fonti. Il principale vantaggio rispetto alla versione gratuita di Chat GPT, è che il chatbot è connesso a Internet e può quindi fornire risultati aggiornati.

Una importante caratteristica è che non accetta solo query di ricerca testuali, ma anche input di immagini, cosa che lo distingue da molti chatbot, incluso Chat GPT. Questa funzione consente agli utenti di caricare immagini su cui desiderano maggiori informazioni o che sono in qualche modo correlate alla richiesta e di ottenere informazioni sulle immagini. Se volete sapere di che specie è un fiore che vi piace, o il produttore di un rubinetto, potete provare a usare Copilot

Con questa innovazione, Copilot (questo il nuovo nome di Bing Chat) ha notevolmente migliorato la capacità di generare risposte che imitano da vicino le risposte umane.

A differenza dei motori di ricerca tradizionali, Bing Chat offre un’esperienza più interattiva e coinvolgente fornendo formati di risposta creativi, equilibrati e precisi.

Tuttavia, permangono alcuni problemi: Copilot utilizza la Retrieval-Augmented Generation (RAG), una tecnica per migliorare l’accuratezza e l’affidabilità dei modelli di intelligenza artificiale generativa con informazioni recuperate da fonti esterne. Tuttavia, quando esegue una ricerca, utilizza solo i risultati di ricerca principali come fonte di informazioni e, in molti casi, ha ancora un numero limitato di fonti.

Perplexity AI: la sfida a Bing e Google

Ci credono l’ex vicepresidente di Twitter Elad Gil, il CEO di Shopify Tobi Lutke, l’ex CEO di GitHub Nat Friedman, ma anche Jeff Bezos, tanto che, insieme ad altre aziende leader nella tecnologia, hanno assicurato 74 milioni di dollari di finanziamento a Perplexity (https://www.perplexity.ai/), il nuovo motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale, che vuole porsi come terzo attore del mercato.

Valutato già 520 milioni di dollari e con 10 milioni di utenti al mese, punta a costruire un’esperienza di ricerca diversa, che utilizzi l’AI generativa per fornire risposte dirette, in modo simile al linguaggio umano, piuttosto che sintesi o collegamenti ai siti web con le informazioni richieste.

Perplexity AI si basa sui modelli linguistici avanzati di OpenAI (in particolare Chat GPT 3.5), per fornire risposte che vantano non solo accuratezza ma anche un alto grado di pertinenza e affidabilità.

L’obiettivo di Perplexity AI è migliorare l’esperienza di ricerca online fornendo non solo informazioni ma creando un ambiente in cui la ricerca sembra una conversazione continua con un assistente esperto. Questa attenzione al miglioramento dell’esperienza utente è ciò che pone Perplexity AI in prima linea nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale nella tecnologia di ricerca.

Le sue caratteristiche si possono riassumere in: 

Comprensione del linguaggio naturale: gli utenti interagiscono con il motore di ricerca utilizzando il linguaggio conversazionale. Ciò è possibile grazie alle capacità di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) della piattaforma, che le consentono di comprendere le query come farebbe un essere umano.
– Indicizzazione e ordinamento: per fornire risposte, Perplexity AI indicizza e ordina i contenuti Internet  in modo efficiente, facendo emergere le informazioni più rilevanti in relazione alle domande degli utenti.
– Risposte contestuali: Perplexity AI, non si limita a fornire informazioni generiche, ma analizza  il contesto della richiesta per fornire una risposta su misura per le esigenze specifiche di ogni utente.


Cosa significa per le PMI?

L’integrazione di intelligenza artificiale e SEO genera contenuti dinamici basati non solo sui testi ma anche su contenuti audiovisivi.

Diventa quindi importante differenziare sempre di più i media, integrando testi, immagini, grafiche, video, animazioni per migliorare la visibilità nelle ricerche.

Ma, soprattutto, sapere che gli algoritmi dei motori di ricerca premiano chi indicizza e referenzia anche i contenuti visivi in modo corretto (no, lasciare DSC1234 come nome file dell’immagine, non aiuta il motore di ricerca).



Utilizzare l’Intelligenza artificiale per automatizzare la SEO 

Nell’articolo precedente abbiamo parlato di come sia importante l’ottimizzazione del sito web per la SEO realizzata con l’uso dell’intelligenza artificiale. Da qualche mese, il mondo della SEO si è arricchito di nuovi strumenti di intelligenza artificiale. Cosa sono e come possono essere utilizzati per migliorare le SEO?

Uno strumento SEO AI è una piattaforma o un sistema che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale (IA) e apprendimento automatico per analizzare, ottimizzare i contenuti e migliorare vari aspetti della struttura del sito Web per migliorare la visibilità online e il posizionamento.

Migliorare la qualità dei contenuti porta anche ad aumentare i KPI chiave come il tempo di permanenza sul sito o le conversioni, migliorando l’efficacia delle campagne di marketing.

L’intelligenza artificiale applicata alla SEO è basata su algoritmi per analizzare grandi quantità di dati relativi al comportamento dei motori di ricerca, alle query degli utenti e alle prestazioni del sito web. Forniscono quindi approfondimenti come consigli sulle parole chiave, suggerimenti di ottimizzazione e strategie per migliorare le prestazioni SEO complessive.

Anche in questo campo, l’evoluzione corre veloce e le piattaforme non sono tutte uguali quindi, prima di vedere qualcuno di questi strumenti attualmente disponibili, cerchiamo di capire quali possono essere i criteri per scegliere quello che si adatta meglio alle vostre esigenze:

  • Elaborazione del linguaggio naturale: è preferibile utilizzare una piattaforma SEO AI dotata di funzionalità avanzate di elaborazione del linguaggio naturale in quanto migliora la creazione di contenuti generando contenuti simili a quelli umani e contestualmente rilevanti che risuonano sia con gli utenti sia con i motori di ricerca.
  • Ottimizzazione dei contenuti: la piattaforma SEO AI deve offrire indicazioni per l’ottimizzazione di elementi come il posizionamento delle parole chiave, pertinenza e struttura per una migliore visibilità sui motori di ricerca.
  • Approfondimenti basati sull’intelligenza artificiale: deve utilizzare questo strumento per sviluppare approfondimenti come l’analisi della concorrenza, delle parole chiave e delle lacune dei contenuti per offrire una solida base dati per definire i miglioramenti.
  • Prezzo e scalabilità: valuta la struttura dei prezzi e le opzioni di scalabilità per identificare un equilibrio un equilibrio tra rapporto costo-efficacia e capacità di crescere insieme alle esigenze SEO della vostra azienda.

Pur restando un esercizio complesso, i nuovi strumenti basati sull’AI aprono questo campo a chi non è un SEO specialist. Questo non significa che sarà possibile fare a meno dei professionisti del SEO, ma che non solo fornirà loro ulteriori strumenti per migliorare l’ attività SEO, ma renderà possibile anche ai marketer analizzare in modo più accurato la propria strategia e i dati per migliorare il contenuto web.

Vediamo ora alcuni di questi strumenti:

Yoast SEO

Forse il più popolare strumento di SEO, è presente come plugin in WordPress e aiuta a ottimizzare la scrittura di blog e siti. Da qualche mese è stata lanciata la nuova funzionalità di Yoast SEO 21.0, disponibile come Premium, che utilizza l‘IA generativa avanzata per creare titoli e meta descrizioni creativi e ottimizzati. Basandosi su modelli linguistici di grandi dimensioni, algoritmi di apprendimento automatico e alimentata da grandi quantità di dati, l’ intelligenza artificiale comprende i contenuti per fornire suggerimenti ottimali.

E’ integrata in WordPress, ed è estremamente semplice da utilizzare. L’entry level della combinazione SEO e intelligenza artificiale.

Neuron Writer (https://neuronwriter.com/)

È una piattaforma articolata e profonda che include molte caratteristiche come il punteggio di ottimizzazione SEO, assistente di scrittura AI, ricerca della concorrenza e controllo del plagio. E’ disponibile in italiano.

Incorpora algoritmi intelligenti di ottimizzazione delle parole chiave, garantendo una perfetta integrazione delle parole chiave target, per migliorare posizionamento, densità e pertinenza.

Infine fornisce un’analisi SERP approfondita e una ricerca sulla concorrenza, rivelando le pagine più posizionate per una parola chiave target e le strategie adottate dai concorrenti.

Se non bastasse, si integra con WordPress e Google Search Console (GSC), fornendo una piattaforma unificata per la generazione di contenuti AI, l’ottimizzazione e il monitoraggio delle prestazioni.

Per esempio, questo articolo è stato ottimizzato con Neuron Writer passando da uno score iniziale di 45 a 67.

SurferSEO (https://surferseo.com/)

Anche SurferSEO rappresenta una piattaforma profonda e articolata di scrittura di contenuti AI. Fornisce suggerimenti di parole chiave basati sui dati in base al volume di ricerca, alla pertinenza e alla concorrenza.

Contiene anche uno strumento di audit SEO e funzionalità di analisi delle lacune per aiutare a migliorare la tua strategia SEO identificando le criticità nella copertura delle parole chiave, nella struttura dei contenuti e nell’ottimizzazione complessiva.

LA funzione di editor di contenuti SEO utilizza l’apprendimento automatico per analizzare i contenuti con le migliori prestazioni per una parola chiave specifica e suggerire il posizionamento ottimale delle parole chiave in tutto il contenuto, garantendo un utilizzo naturale ed efficace delle keyword per intercettare meglio le domande degli utenti.

SemRush (https://www.semrush.com/)

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale conquista anche una delle più note piattaforme SEO.

SemRush offre una combinazione di strumenti potenti tra cui la ricerca di parole chiave, l’analisi SEO on-page, l’audit del sito, l’analisi della concorrenza, il controllo dei contenuti e il monitoraggio del ranking. Resta uno degli strumenti SEO AI più completi per la scrittura e l’ottimizzazione e per la ricerca di parole chiave.

Ha alcune caratteristiche uniche come il SEO Checker, che fornisce feedback in tempo reale durante la scrittura, o l’On-Page Checker, che analizza i problemi tecnici e fornisce suggerimenti per migliorare la performance SEO.

È però una piattaforma complessa e costosa che performa meglio nelle mani di specialisti SEO.

ContentAtScale (https://contentatscale.ai/)

ContentAtScale è una piattaforma innovativa di automazione dei contenuti che consente di produrre in modo efficiente contenuti di alta qualità ottimizzati. Questo strumento di SEO AI combina ricerca di parole chiave, generazione di contenuti, ottimizzazione di tono e stile, feedback in tempo reale sui contenuti che lo rendono un’opzione potente di scrittura.

La piattaforma adotta un modello AIO innovativo per analizzare contenuti di alto livello corrispondenti a una parola chiave e generare post di blog completamente ottimizzati e supportati dai dati di search.

L’aspetto più originale è la sua capacità di creare articoli lunghi, basati sulla SEO, mantenendo però un tocco simile a quello umano,

caratteristica che lo rende quasi non identificabile dai rilevatori di intelligenza artificiale. Include, infatti, uno strumento gratuito che identifica se un testo è umano o generato dall’intelligenza artificiale con una precisione del 98%. Date le ripercussioni dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale sul posizionamento nei motori di ricerca, sulle valutazioni accademiche e sulla percezione generale dei lettori, questo strumento diventerà sempre più importante.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla SEO

Come abbiamo visto, siamo solo all’inizio di una nuova era. Oggi gli specialisti SEO possono utilizzare nuovi, potenti strumenti per migliorare non solo l’aspetto più meccanicistico dell’indicizzazione, ma anche per fornire indicazioni su come produrre contenuti di maggiore qualità in grado di intercettare meglio le esigenze degli utenti.

Chi gestisce il marketing dispone di strumenti più accurati per l’analisi dei dati e può concentrarsi su strategie di Lead Generation più efficaci ed efficienti.

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nella SEO rende sempre più importante che professionisti SEO e responsabili marketing dialoghino in modo stretto e continuo per adattare le loro strategie ai cambiamenti del mercato e delle preferenze dell’utente.


Nel prossimo articolo parleremo del Machine Learning e di come può aiutare lo sviluppo del business e la Lead Generation.

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